Io sarei davvero contenta se Lucas Leiva c’avesse davvero ripensato e non lasciasse la Lazio a giugno come viene annunciato da mesi. Ma proprio entusiasta, ve lo dico.

Perché, in tutta onestà, a me non frega una beata mazza della carta d’identità, o se alla fine della fiera andando con lo zoppo imparerà a zoppicare, o se ce lo ritroveremo nelle stories di Instagram a giocare a golf con Vargic
Negli anni abbiamo visto di peggio. 
E, anche se mi spiace per lui, non mi cruccio nemmeno troppo se giocasse mezza partita alla volta.
Ad una certa, non mi frega nulla di tutte queste cose.
Per quanto mi riguarda, gente come lui sarà sempre fondamentale, fosse anche solo per le legnate nostalgiche.

Ci siamo forzatamente puppati certi elementi -sperando di botolarli- e loro stanno comunque nella LAZIO. 
Quindi, la critica al calciomercato è proprio fatica sprecata, a fronte di acquisti ridicoli (Jony/Durmisi), dico sì ai trentacinquenni toda la VIDA.
A ‘sto punto io esigo un’adeguata controparte.
E per reggere botta a momenti di disagio dilagante, ci vuole qualcuno capace di non farsi rivoltare come un pedalino in campo.

Perché siamo abituati a Tare –quando è in difficoltà, ovvero sempre– che si rigira le frittate con imbarazzante coerenza, giustificando questo o quello, giustificando scientemente le minchiate commesse con spiegazioni ben oltre ogni barlume di lucidità.
Quando poi per caso pesca nel mucchio uno bono, ma anche decente, in me nasce una forma di attaccamento morboso nei confronti di codesto calciatore. 

Si è mormorato negli ultimi giorni che Leiva vorrebbe rimanere un anno ancora alla Lazio, ma la società tace.
Che il suo ingaggio rientri nei tagli?

L’addio a fine stagione sembrava certo, eppure il brasiliano sembrerebbe aver cambiato idea. 
Come aveva riportato Il Messaggero, vorrebbe volare negli States prima di chiudere la carriera, ma Roma è nel suo cuore e preferirebbe aspettare una stagione prima di fare la valigia. Leiva accetterebbe di rimanere anche come “secondo”, ma il bandolo della matassa è l’ ingaggio di 2,3 milioni.

La caratura di Lucas non è in discussione e, nonostante l’età, si è ripreso le chiavi della la mediana, con lui la difesa ha registrato, infatti, numeri più che positivi e la porta è rimasta inviolata per sei volte. 

E per questo servono quelli come lui che, con invidiabile pazienza, sanno quando dare la randellata finale agli avversari. 
Ed è per questo che abbiamo bisogno come il pane dei “mestieranti” , quelli che stanno lì ad indicare la strada e stanno lontani dai riflettori mentre sornioni aspettano il finale più giusto.

Per carità, qualcuno si è già sbattuto in mille mugugni, ma che il signore preservi in salute i mestieranti come l’orso polare in via d’estinzione.

Nota a piè di paginache non sia più il giocatore di due annetti fa un po’ mi inquieta, però ribadisco: mamma che abisso tra lui e molti altri.
Non c’è manco paragone. 
Ma zero proprio. 

Lucas è deciso a rimanere?
Io ci credo. E da come si mangia il campo, si capisce che di garra ce n’è parecchia. Io ‘sta stessa passione mica la vedo in tutti, onestamente. 

Che uno come lui – non assolutamente BOLLITO – a 35 anni suonati regga ancora il paragone con qualche “new entry” così palesemente farlocca, se fossi in Tare qualche dubbio inizierei a farmelo venire…

Simplemente, Xoxo.

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